I
biologi affermano che si tratta di un virus che ha fatto il salto di
specie, i complottisti affermano che si tratta di un'arma biologica
sfuggita da un laboratorio militare, i medici invece si dividono, per
qualcuno è solo una brutta influenza per i restanti la più grave
pandemia degli ultimi 100 anni.
Quello che di certo sappiamo del
Covid-19 è che ci ha preso alla sprovvista, lo avviamo visto arrivare da
lontano e non lo abbiamo preso sul serio ma poi, con le prime vittime,
abbiamo capito che la faccenda è veramente seria.
La nostra reazione è stata scomposta, dapprima lo scherno, poi la sdrammatizazione e infine, quando era troppo tardi, il panico.
E
con la paura le frontiere si chiudono la solidarietà è solo a parole,
le porte si chiudono a chi è già contagiato gli altri si rifugiano dove
si sentono più sicuri.
E così ci ritroviamo da soli ognuno con i suoi
cari più stretti, perchè anche le famiglie si dividono, da quanto è
troppo pericoloso stare vicini.
Viviamo in un mondo iperconnesso,
ipertecnologico dove speravamo di arrivare a vivere oltre i limiti di
coloro che ci hanno preceduti e invece scopriamo quanto siamo fragili.
L'unica
cosa che possiamo fare che è isolarci, alzare i muri, nasconderci,
chiudendo a chi è già contagiato come si faceva nelle epidemie del
medioevo, con buona pace del mondo unito e globalizzato.
Eppure
una lezione da questo Covid-19 la dobbiamo trarre, forse è un segnale
che madre Terra ci sta dando e che ci dice che siamo in tanti,
consumiamo e inquiniamo troppo e la misura è colma.
Le forze della
natura ci ricordano chi davvero regna su chi e forse è veramente giunto
il momento di cambiare stile di vita, prima di arrivare a un punto di
non ritorno.
Siamo abituati a pensare che per la nostra specie tutto è possibile e che la
nostra fame di risorse può crescere all'infinito, ma non è così bisogna
cambiare anzi, stiamo già cambiando modo di vivere e forse,
sperabilmente, abbiamo anche compreso che non siamo onnipotenti.
Oggi
rammentiamo che viviamo su un puntino blu nell'immensità del nulla, che
fino ad oggi ci ha permesso di prosperare ma che un giorno,
improvvisamente, può decidere che non ci vuole più.
E allora
resistiamo a questa tempesta che passerà, veloce come è arrivata e
impariamo che tutto ciò che diamo per scontato ci può venire tolto,
senza preavviso.