mercoledì 31 agosto 2011

Stazione Spaziale a rischio



L'agenzia spaziale russa ha sospeso l'invio di equipaggi umani a bordo della stazione spaziale internazionale.
Un guasto al vettore Semiorka ha causato la perdita un modulo Progress che avrebbe dovuto trasportare i rifornimenti, obbligando Mosca alla sospensione delle missioni spaziali, in attesa di individuare la causa del problema.
A pochi minuti dal lancio del vettore, i computer di bordo hanno rilevato una perdita di pressione che ha causato lo spegnimento del propulsore prima del raggiungimento della necessaria velocità orbitale. Fortunatamente il vettore trasportava esclusivamente rifornimenti per la ISS e nessun astronauta era presente a bordo.
Tuttavia il 22 settembre era in programma la missione con a bordo gli astronauti che dovevano sostituire l'equipaggio "28" attualmente a bordo della stazione e in orbita dal mese di aprile. Missione sospesa, in attesa che la commissione di tecnici Russi e Americani riesca a identificare la causa che ha provocato la perdita delle tre tonnellate di rifornimenti.

I membri della spedizione "28" sono costretti a prolungare la permanenza nella ISS, assieme ai membri dell'equipaggio "29", che sarebbero dovuti rientrare il 16 novembre.
Nonostante a bordo della stazione vi siano provviste sufficienti fino all'anno prossimo, gli equipaggi dovranno necessariamente rientrare sulla terra entro ottobre, per evitare di andare oltre la vità utile del propellente utilizzato dai veicoli di rientro. Il perossido di idrogeno, che alimenta i motori delle capsule Soyuz, si degrada con il tempo.

Se il collegamento non venisse ripristinato l'ISS resterebbe incustodita ed esposta a guasti o inconvenienti che metterebbero a rischio la sua sopravvivenza.
A pochi mesi dalla messa in pensione degli Space Shuttle ci si chiede se la NASA non abbia sottovalutato il problema dei collegamenti umani con la Stazione, affidandosi al vettore Semiorka che, per quanto affidabile possa essere, è derivato dallo stesso che nel 1961 portò Youri Gagarine nello spazio.
Nel frattempo negli Stati Uniti continua la corsa allo spazio da parte dei privati.
La SpaceX, prima azienda privata a lanciare un veicolo spaziale in orbita terrestre e a farlo rientrare, ha un contratto da 1,6 miliardi di dollari per il trasporto di 12 tonnellate di rifornimenti verso la ISS per conto della NASA.
Se i prossimi voli di prova in programma avranno successo, si procederà con la prima missione di aggancio in missione di rifornimento, con l'obiettivo di passare al trasporto dei cosmonauti nei prossimi anni.

Sempre che nei prossimi anni esista ancora la stazione spaziale.
Servono alternative per trasportare astronauti e servono il più presto possibile.
Forse bisognava pensarci prima.

venerdì 19 agosto 2011

Lacrime e sangue per tutti



Grandi manovre alla ricerca dei fondi necessari alla riduzione del deficit.
Si rincorrono voci e smentite circa le proposte che saranno incluse nel testo; dall'aumento delle tasse e del prezzo del carburante, all'eliminazione delle feste nazionali, fino alla cancellazione delle provincie meno estese.
Introdotto anche il cosiddetto "contributo di solidarietà", una supertassa per i redditi più elevati, che in tempi di crisi come questi appare più che giustificata.
Gli Italiani dovranno stringere la cinghia in vista del duro periodo economico che si prospetta, eppure questi provvedimenti straordinari non riescono ad esorcizzare la sensazione di "baratro" in cui l'occidente intero sembra precipitare.
L'Europa lo vuole e l'Italia risponde, o almeno, lo vuole l'Europa che conta.
E'indubbio che il duetto Sarkozy-Merkel abbia le redini dell'intera Eurozona e da loro dipende la sopravvivenza del progetto di UE. I due pesi massimi impongono ricette di austerity che stanno portando allo sfacelo i paesi più deboli, misure che, come in Grecia, gravano interamente sulla popolazione ed hanno come unico obiettivo quello di salvaguardare gli interessi e le esposizioni finanziarie delle principali banche europee.
In altri tempi la terza economia, l'Italia se non si era capito, avrebbe potuto dire la sua sostenendo con maggiore vigore le idee del buon ministro Tremonti, che ha proposto l'adozione degli Eurobond, prontamente bocciato.
Secco "nein" anche sul fronte dell' aumento del fondo di salvataggio per i paesi in difficoltà.
La cancelliera vuole evitare che ancora una volta siano i contribuenti tedeschi a pagare per gli altri, tuttavia vuole imporre l'obbligo di pareggio di bilancio per i Paesi aderenti alla moneta unica, pena il blocco dei fondi Europei per gli inaddempienti.
La tassazione delle attività finanziare è una misura efficace, tuttavia deve essere applicata in tutti i mercati, altrimenti la fuga dei capitali internazionali dalle borse europee è inevitabile.

Le trovate Franco-Tedesche non trovano l'approvazione degli investitori che preferiscono smobilitare i capitali e riporli altrove.
Le borse affondano e il rischio di una nuova recessione è alto, appare chiaro che non siamo più di fronte ad attacchi di tipo speculativo, ma è in atto una vera e propria crisi di fiducia nel vecchio continente che sta iniziando a minare seriamente anche le due locomotive Europee.
La speranza è che la coppia Sarkozy-Merkel sappia agire con lungimiranza e nell'interesse di tutti i paesi UE, anche se il commissariamento della Grecia (di facco una delegittimazione della sovranità Greca) da parte della BCE e le ambizioni da Napoleone di Sarkozy non lasciano ben sperare.
Il timore è che la stessa sorte della Grecia possa toccare al Belpaese, che ha pure avuto la sfortuna di perdere ogni rimasuglio di peso politico e credibilità, grazie ai Bunga Bunga di qualcuno.

mercoledì 10 agosto 2011

Borse nel panico



Crollano le borse di tutto il mondo nonostante i vani tentativi da parte dei Governi di calmierare i mercati. Dopo il declassamento del debito pubblico americano, che ha scatenato il panic selling su tutte le piazze mondiali, sorgono ora voci sul possibile declassamento della Francia, che sembrava fin'ora avesse sopportato abbastanza bene la crisi. Voci prontamente smentite, ma che hanno causato uno scivolone storico su tutti i mercati, Parigi perde oltre 5 punti percentuale mentre Milano, provata dall'ultima ondata speculativa sui Bot, supera i 6 punti percentuale.
Voci attribuite alle ormai arcinote Moody's e S&P, per'altro smentite, ma che lasciano perplessi rispetto all'attività delle agenzie di rating, che sembrano aver dichiarato guerra alle economie dei paesi occidentali.
Una brutale risposta alle inchieste che stanno minando la credibilità di queste agenzie? Fa spavento il potere acquisito.
Crollano le Banche e gli Industriali, mettendone a rischio la liquidità e vanificando le operazioni di ricapitolizzazione attuate dai principali istituti tempo addietro.
Ma anche di fronte al Panic Selling è chiaro che dall'altra parte c'è qualcuno che acquista a prezzi stracciati titoli di aziende sane, impoverite da una speculazione senza precedenti.
A questo punto diventano necessarie misure drastiche come la tassazione delle transazioni finanziarie, in modo da limitare le attività dei Paperoni che spostano milioni di euro in un'istante, alla ricerca del profitto a tutti i costi.
Diventa inoltre imperativo ridimensionare il potere acquisite dalle agenzie di rating, in grado di affondare nazioni intere anche solo paventando il rischio di un declassamento.
Riguardo al nostro paese la cura non ha nulla a che vedere con la finanza, basterebbe sostituire la classe politica dirigente, che a questo punto si è dimostrata del tutto inadeguata e incapace di gestire la crisi. Probabilmente basterebbe mandare casa questa legislatura per stabilizzare le turbolenze di Piazza Affari.

La speculazione finanziaria sta danneggiando irreparabilmente l'economia reale, che produce ricchezza e da lavoro, non è più possibile restare a guardare di fronte ad uno scempio che rischia di portarci alla catastrofe.


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