venerdì 19 agosto 2011

Lacrime e sangue per tutti



Grandi manovre alla ricerca dei fondi necessari alla riduzione del deficit.
Si rincorrono voci e smentite circa le proposte che saranno incluse nel testo; dall'aumento delle tasse e del prezzo del carburante, all'eliminazione delle feste nazionali, fino alla cancellazione delle provincie meno estese.
Introdotto anche il cosiddetto "contributo di solidarietà", una supertassa per i redditi più elevati, che in tempi di crisi come questi appare più che giustificata.
Gli Italiani dovranno stringere la cinghia in vista del duro periodo economico che si prospetta, eppure questi provvedimenti straordinari non riescono ad esorcizzare la sensazione di "baratro" in cui l'occidente intero sembra precipitare.
L'Europa lo vuole e l'Italia risponde, o almeno, lo vuole l'Europa che conta.
E'indubbio che il duetto Sarkozy-Merkel abbia le redini dell'intera Eurozona e da loro dipende la sopravvivenza del progetto di UE. I due pesi massimi impongono ricette di austerity che stanno portando allo sfacelo i paesi più deboli, misure che, come in Grecia, gravano interamente sulla popolazione ed hanno come unico obiettivo quello di salvaguardare gli interessi e le esposizioni finanziarie delle principali banche europee.
In altri tempi la terza economia, l'Italia se non si era capito, avrebbe potuto dire la sua sostenendo con maggiore vigore le idee del buon ministro Tremonti, che ha proposto l'adozione degli Eurobond, prontamente bocciato.
Secco "nein" anche sul fronte dell' aumento del fondo di salvataggio per i paesi in difficoltà.
La cancelliera vuole evitare che ancora una volta siano i contribuenti tedeschi a pagare per gli altri, tuttavia vuole imporre l'obbligo di pareggio di bilancio per i Paesi aderenti alla moneta unica, pena il blocco dei fondi Europei per gli inaddempienti.
La tassazione delle attività finanziare è una misura efficace, tuttavia deve essere applicata in tutti i mercati, altrimenti la fuga dei capitali internazionali dalle borse europee è inevitabile.

Le trovate Franco-Tedesche non trovano l'approvazione degli investitori che preferiscono smobilitare i capitali e riporli altrove.
Le borse affondano e il rischio di una nuova recessione è alto, appare chiaro che non siamo più di fronte ad attacchi di tipo speculativo, ma è in atto una vera e propria crisi di fiducia nel vecchio continente che sta iniziando a minare seriamente anche le due locomotive Europee.
La speranza è che la coppia Sarkozy-Merkel sappia agire con lungimiranza e nell'interesse di tutti i paesi UE, anche se il commissariamento della Grecia (di facco una delegittimazione della sovranità Greca) da parte della BCE e le ambizioni da Napoleone di Sarkozy non lasciano ben sperare.
Il timore è che la stessa sorte della Grecia possa toccare al Belpaese, che ha pure avuto la sfortuna di perdere ogni rimasuglio di peso politico e credibilità, grazie ai Bunga Bunga di qualcuno.

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