venerdì 10 giugno 2011
La prima portaerei Cinese
"Shi Lang", come l'ammiraglio della dinastia Ming che conquistò Taiwan, questo il nome dato alla prima portaerei della storia Cinese.
In realtà un nome già lo aveva, "Riga", doveva essere la seconda unità classe Admiral Kuznetsov della marina dell'Unione Sovietica.
Varata nel 1988 fu trasferita incompleta all'Ucraina al crollo dell'Unione Sovietica.
Venduta priva di qualunque sistema d'arma ad una compagnia cinese chiamata Chong Lot Travel Agency nel 1998 per 20 milioni di dollari con l'intenzione ufficiale di farne un'enorme casinò galleggiante, venne trainata a rimorchio nel Mar Nero per 16 mesi, fino ad ottenere nel 2000 il via libera del Governo Turco per l'attraversamento delle stretto dei Dardanelli.
Dopo un viaggio di 4 mesi entrò nelle acque territoriali Cinesi, presso i cantieri di Dalian e li vi restò fino ai giorni nostri.
Ufficialmente il Governo di Pechino ha continuato a dichiarare che la "Riga" sarebbe divenuta un casinò, anche se il sospetto era che i militari volessero studiarne le tecnologie costruttive, per avviare un proprio programma di portaerei.
Da poche ore è arrivata la notizia che conferma i sospetti, il Governo Cinese ha ufficializzato di essersi dotata di una portaerei.
La "Riga", da qui in poi "Shi Lang" è stata dotata di armamenti e sistemi radar di ultima generazione e secondo le ultime indiscrezioni potrebbe iniziare le prove in mare nelle prossime settimane.
La supremazia degli Stati Uniti nella regione, da sempre garanti dell'indipendenza dell'isola di Taiwan, viene minata dal potenziale militare Cinese in continuo aumento.
La Difesa statunitense, con la recente visita a Taiwan del segretario Robert Gates, ha rinnovato l'impegno di fornire armamenti all'isola ribelle con un contratto di 6,4 miliardi di dollari, facendo irritare non poco Pechino che ha risposto testando con successo un nuovo missile balistico.
Il Dong Feng-21 dotato di un raggio d’azione di circa 2 mila chilometri e armato con testate convenzionali ad alto esplosivo, è concepito per colpire con precisione le portaerei individuate dai nuovi sofisticati satelliti o dai radar costieri.
Sempre più spesso si verificano schermaglie tra le portaerei Statunitensi, che si spingono nel Mar della Cina Meridionale e gli aerei di Pechino, che considera quelle acque suo dominio esclusivo.
Nel contempo sottomarini della marina Americana si avvicinano ai nuovi cantieri navali cinesi per spiare le unità in costruzione, provocazioni a cui i cinesi rispondono inviando gruppi navali a incrociare tra le isole nipponiche.
La nuova corsa agli armamenti rischia di stravolgere gli attuali equilibri strategici esistenti, con la possibilità concreta di scatenare una nuova guerra nel pacifico.
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