giovedì 14 ottobre 2010

Io sono la Serbia



Battezzato "Ivan il Terribile", il capo ultrà dei tifosi serbi viene arrestato dalla polizia italiana, in seguito agli scontri avvenuti durante la partita Italia - Serbia.
Immortalato mentre saluta a modo suo la telecamera, è protagonista di azioni da vera e propria guerriglia urbana, guadagnando la notorietà che solo una diretta in eurovisione può dare.
Mentre incita i Serbi inferociti a cavalcioni della rete di protezione, si atteggia a vero e proprio condottiero sbeffeggiando la polizia che non riesce a decidere il da farsi.
Le sue braccia ricoperte di enormi tatuaggi lo rendono riconoscibilissimo, nonostante il passamontagna che cela il suo volto e la cattura, seguita ad una presunta caccia all'uomo estenuante, è inevitabile.
Deriso per l'ingenuità commessa, viene da chiedersi se tale leggerezza non fosse stata in realtà compiuta intenzionalmente.
Dopo gli scontri nello stadio assistiamo infatti allo spettacolare arresto, in una sequenza di scatti in cui il Terribile in posa guarda fiero l'obiettivo, attorniato da agenti convinti di aver arrestato un pericoloso terrorista di al-Qaeda.
Per ingigantire l'impatto emotivo del personaggio, la stampa si concentra sull'incisione "1389" che lo avrebbe tradito, rimandando la mente dello spettatore all'intrigante e sconosciuta battaglia della "Piana dei Merli", in cui la sconfitta dei Serbi per mano dei Turchi divene il mito da cui nacque l'ultranazionalismo serbo.
Il condottiero viene magistralmente collocato in un'epica battaglia e la sua vera identità viene svelata.
Si chiama Ivan Bogdanov e grazie a lui, si apre un vero e proprio caso politico tra Italia e Serbia, con i due governi che si rimpallano a vicenda le responsabilità dei disordini di Genova, mentre la questione del nazionalismo serbo viene posta all'ordine del giorno.
Ed ecco rievocati i fantasmi delle guerre jugoslave, guardacaso a circa un'anno dalla malvista candidatura di adesione all'Unione Europea da parte di Belgrado.
Un disoccupato con quattro denunce penali si trasforma in un soggetto politico che riscopre gli scheletri nell'armadio di una sanguinosa guerra, come la latitanza dell'ex capo militare dei serbi di Bosnia Ratko Mladic e del leader serbo-croato Goran Hadzic, entrambi accusati di crimini di guerra contro l’umanità e mai catturati.
Il Governo Italiano, principale sostenitore dell'adesione Serba, viene posto in una situazione scomoda, mentre il ventilato ingresso nella UE previsto a partire dal 2014, viene rimandato a data da destinarsi.
Non tardano le reazioni degli altri paesi europei e l'Olanda vota prontamente una risoluzione, con cui si chiede al ministro degli esteri di opporsi ai negoziati di adesione con la Serbia.
Qualcuno deve aver pensato che trascorsi quindici anni, il ricordo di Slobodan Milošević si debba essere affievolito, per questo ha pensato di rammentarcelo in questo modo, ricordandoci che tutti i Serbi sono nazionalisti e violenti come Ivan Bogdanov.
Improvvisamente un banale scontro causato da tifosi violenti, a cui per altro siamo abituati, rischia di diventare qualcosa di ben più grave, allo stesso modo di una sigaretta accesa vicino ad una polveriera.

2 commenti:

  1. Chiunque fosse ha ottenuto il suo momento di celebrità.

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  2. Ivan il Terribile è stato appena scarcerato e gli dedicano persino un servizio in tutti i telegiornali! E' proprio vero che in Italia per farti notare o devi sculettare o devi fare casino...

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