giovedì 21 ottobre 2010

La Cina alla conquista dello spazio



"Quando la Cina si sveglierà, il mondo tremerà".

Napoleone Bonaparte - 1816

Grazie al dirompente sviluppo economico, il paese che ospita un quinto della popolazione mondiale ha superato tutti gli stati occidentali nella classifica delle nazioni più ricche.
Il sorpasso del principale rivale, il Giappone, la posiziona al secondo posto alle spalle degli Stati Uniti.
Il progresso tecnologico vertiginoso, avvenuto di pari passo con lo sviluppo di un'industria ad alta tecnologia, ha consentito l'invio dei primi astronauti cinesi nello spazio.
La corsa è solo agli inizi e il prossimo obiettivo dichiarato è la conquista della Luna, che avverrà entro il 2024.
La crescita del PIL sembra inarrestabile nonostante la crisi economica e il gap fra i 5.000 miliardi dell'economia cinese e i 15.000 miliardi di dollari di quella americana non sembra più incolmabile.
Con gli attuali tassi di crescita, o di decrescita se consideriamo le economie occidentali, ci vorranno circa 10 anni prima dello storico sorpasso.
Per ironia della sorte i nuovi capitalisti sono i "comunisti più ricchi del mondo", pilotati dal partito unico che dal 1949 è alla guida della Repubblica Popolare Cinese.
La Cina è di fronte ad una nuova età dell'oro e ne è consapevole, per questo lancia la sua sfida economica al resto del mondo, con una concorrenza spietata a tutto campo e mantenendo basso il valore dello Yuan, suscitando le ire dei governi occidentali. Nel contempo sviluppa ed accresce la sua capacità militare, con una spesa che quest'anno raggiungerà ufficialmente i 75 miliardi di dollari, anche se i servizi segreti americani stimano il reale bilancio tra i 100 e i 150 miliardi di dollari.
Gli Stati Uniti sono evidentemente preoccupati e in effetti, le guerre condotte in Iraq e Afghanistan, senza contare Pakistan e Iran, potrebbero avere l'obiettivo di stabilire basi militari permanenti, in un'ottica di un futuro accerchiamento che garantisca il controllo delle risorse energetiche, di cui il gigante Cinese è assetato.
A testimonianza del gelo tra i vertici militari Americani e Cinesi, basta considerare il netto rifiuto opposto dal Pentagono alla richiesta formale di adesione al programma della stazione spaziale internazionale ISS, nonostante la Cina avesse sviluppato autonomamente moduli spaziali compatibili.
Gli Stati Uniti hanno vinto la guerra fredda facendo collassare l'economia dell'Unione Sovietica con una corsa forsennata agli armamenti, ma è evidente che questa tattica non è applicabile alla Cina, che ha nell'economia il suo punto di forza.
In che modo gli Stati Uniti difenderanno la propria supremazia?
I generali dell'USAF considerano inevitabile un futuro scontro armato o ci sono prospettive di aperture e collaborazioni?
A giudicare dalla politica estera degli ultimi anni la risposta sembra scontata, tanto più che Washington ha già fatto intendere molto chiaramente di non gradire la presenza cinese nello spazio.
Molto probabilmente il cielo sopra le nostre teste è già invaso da apparati militari americani tanto segreti quanto complessi, pronti ad un'ipotetica guerra spaziale.

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