domenica 21 novembre 2010

Nanotubi, il futuro dell'umanità



Resistenza alla trazione pari a 100 volte l'acciaio ma con peso 6 volte inferiore, possibilità di piegarsi fino a 90° senza danneggiarsi.
Non si tratta di un fantomatico materiale preso da un film di fantascienza ma bensì del nanotubo, che costituisce una delle forma allotropiche del carbonio, scoperte nel 1985 dal chimico americano Richard E. Smalley.
Nel 1991 il Giapponese Sumio Iijima, ricercatore della NEC Corporation, fu il primo ad osservare al microscopio queste strutture, con un diametro compreso tra un minimo di 0,7 nanometri e un massimo di 10 nanometri.
Nel nanotubo gli atomi di carbonio sono legati tra loro secondo una struttura esagonale o pentagonale in modo da costituire un cilindro, caratterizzato da un'elevata resistenza meccanica.
Tuttavia le differenti strutture accoppiate tra loro causano la deformazione del cilindro e questo è uno degli ostacoli che rende complessa la produzione di questo materiale.
Attualmente esistono diverse tecniche utilizzate per la produzione dei nanotubi, basate sulla vaporizzazione del carbonio e sull'utilizzo del laser, tutte purtroppo accomunate da un unico risultato: una grande percentuale dei nanotubi ottenuti presenta imperfezioni che li rendono praticamente inutilizzabili.
Per questo motivo si stanno cercando delle tecniche che consentano di purificare i nanotubi prodotti, migliorando i metodi attualmente utilizzati che hanno il grosso difetto di danneggiare i nanotubi ideali durante la manipolazione, arrivando a scartare fino al 90% della produzione.
A causa di questi problemi i costi produttivi sono ancora eccessivamente alti, tuttavia il gioco vale la candela in quanto il salto tecnologico conseguente alla produzione di massa dei nanotubi potrebbe essere inimmaginabile.

Per cominciare i nanotubi possono essere trattati in maniera da diventare estremamente sensibili alla presenza di campi elettrici ad alto voltaggio.
Applicando su di essi un campo magnetico è possibile farli piegare fino a 90° senza alterare le caratteristiche meccaniche.
Immaginiamo quindi un materiale "mutaforma", più resistente di qualunque altra cosa prodotta dall'uomo e in grado di modificare il suo aspetto secondo le necessità.
A seconda della loro struttura geometrica inoltre variano le caratteristiche conduttive, comportandosi da metallo o da semiconduttore. In altre configurazioni è stato inoltre scoperto il cosiddetto fenomeno di "conduzione balistica", per cui un'elettrone può attraversare un nanotubo opportunamente configurato senza scaldarlo.
Grazie alle affinità comportamentali con il silicio, utilizzato attualmente per costruire i microprocessori, sarebbe possibile costruire CPU 1000 volte più veloci di quelle attualmente disponibili, riducendo se non eliminando i problemi relativi alla miniaturizzazione e alla dissipazione termica che l'attuale tecnologia al silicio impone.

Il 2011 potrebbe essere l'anno della svolta per l'ingresso sul mercato di questo materiale, alcuni produttori di televisori lcd hanno annunciato che metteranno in commercio i primi pannelli ricoperti di un sottile strato di nanotubi, che promettono di migliorare le prestazioni video.

Volendo esagerare con la fantasia, ma non più di tanto, si può pensare all'ascensore spaziale, il progetto per ora solo ipotizzato di un dispositivo simile ad un ascensore che servirebbe a portare carichi in orbita.
L'ascensore spaziale sarebbe lunghissimo, fino a 100.000 chilometri, il materiale adatto per il lungo cavo sembrerebbe essere proprio il nanotubo, l'unico in grado di resistere alle enormi forze in gioco.
Attualmente il Giappone ha mostrato la volontà politica di realizzare un simile progetto, definendo superate tutte le limitazioni tecnologiche che ne impedivano l'attuazione.

Tra 50 anni forse sarà possibile passare un tranquillo week-end in famiglia a 100.000 chilometri di quota, facendo shopping in qualche centro commerciale e godendo di una vista spettacolare.

venerdì 12 novembre 2010

Il mistero del missile in California



Pochi giorni fa sono apparse sui media di tutto il mondo le immagini di una scia nel cielo della California, a circa 50 chilometri dalla costa a nord di Los Angeles.
Il fenomeno è stato subito associato al lancio di un missile, presumibilmente avvenuto da un sottomarino.
A destare preocupazione è stata la dichiarazione del Pentagono, che dopo febbrili verifiche condotte con tutte le basi missilistiche sparse nel vasto territorio americano, ha ufficialmente ammesso di non conoscere la reale provenienza dell'ordigno.
Sono state fatte diverse ipotesi, dal lancio di esercitazione di un sottomarino nucleare americano, fino al preoccupante avvertimento di una potenza nucleare, ipotesi senza dubbio più plausibile.
Benchè subito smentita dal NORAD (North American Aerospace Defense Command), l'ente militare che sorveglia lo spazio aereo statunitense, è verosimile l'eventualità che un sottomarino con capacità nucleare sia riuscito a eludere la difesa dell'US Navy e abbia lanciato a scopo dimostrativo un missile a pochi chilometri dalle coste della California.
L'esercito statunitense effettua migliaia di test missilistici ogni anno, per questo non avrebbe alcun problema ad ammettere che un missile sia stato "innavvertitamente" lanciato, al contrario sarebbe ben più imbarazzante far sapere al mondo che un'unità navale di una nazione considerata ostile abbia scorrazzato liberamente al largo delle coste della città degli angeli.
La domanda sorge spontanea, quale paese avrebbe le capacità e soprattutto le motivazioni per portare a termine una missione di questo tipo, il cui scopo è certamente inquietare i vertici militari del gigante Americano?
Istintivamente il dito viene puntato sulla Russia, che da qualche anno grazie allo Zar Putin ha riaquistato lo status di superpotenza.
Tuttavia durante la guerra fredda questo genere di operazioni erano all'ordine del giorno, allora come oggi l'ex Unione Sovietica non ha bisogno di dimostrare di essere in grado di colpire duro in caso di necessità.
In passato i sottomarini sovietici ed americani si sfidavano quotidianamente e più di una volta venne sfiorato il disastro, quando in più di un'occasione si verificarono collisioni tra unità nemiche, addirittura all'interno dei bacini delle basi navali durante le missioni di spionaggio.
Inutile dire che un lancio missilistico a quei tempi sarebbe stato considerato un vero e proprio atto di guerra, dato che la responsabilità sarebbe stata palese.
Ai giorni nostri altre due nazioni possiedono sottomarini con capacità nucleare e sono Cina e India.
A onor del vero in India è ancora in corso lo sviluppo del primo sottomarino di bandiera e si pensa che la costruzione possa iniziare a partire dal 2011, l'unica unità attualmente impiegata è l'INS Chakra, un sottomarino acquistato dai russi di tipo Akula II, che pur essendo nucleare non è dotato, almeno ufficialmente, di missili SLBM (Submarine-launched ballistic missile ovvero "missile balistico lanciato da sottomarino").
La Cina al contrario ha iniziato lo sviluppo dei primi sottomarini con capacità SLBM a partire dagli anni '80 con il progetto Type 092 Daqingyu, in grado di lanciare sull'obiettivo fino a 12 missili JL-1, che hanno un raggio operativo di ben 2500 chilometri e veicolano una bomba atomica della potenza di 300 kt (chiloton ovvero migliaia di tonnellate di tritolo equivalente).
Lo sviluppo non si è arrestato e ai nostri giorni sono in servizio un numero non ben quantificato di sottomarini Type 094 classe Jin. Non si conosce molto di questa nuova unità da guerra, nel 2007 in una foto di Google Earth comparivano le forme di due sottomarini di questo tipo, della lunghezza di 133 metri e dotati di almeno 12 missili SLBM di tipo JL-2.
Il JL-2 è un missile di nuova concezione, con raggio di azione fino a 8000 chilometri e armato con testate MIRV, dotate di 10 bombe nucleari con veicolo di rientro indipendente, in grado di colpire più obiettivi a partire da un unico missile.
Il Dipartimento della Difesa Americano stima che entro la fine del 2010 almeno 5 di queste unità saranno in servizio, rappresentando una vera e propria sfida all'egemonia militare USA.

Qualunque sia la provenienza di quel missile l'indifferenza dimostrata dal Pentagono è certamente apparente. Molto probabilmente in questi giorni le coste americane vengono battute dalla marina americana, alla ricerca del responsabile del lancio.

mercoledì 3 novembre 2010

L'Italia nelle mani del Bunga Bunga



Va in scena il nuovo programma di governo del Popolo della Libertà con lo slogan "più escort per tutti".
Si chiama Ruby la nuova fiamma a cui il Silvio Berlusconi ha dedicato le sue particolari attenzioni, un'esotica ballerina di ventre che, neppure maggiorenne, ha scatenato un vero è proprio terremoto nelle istituzioni.
Passati in secondo piano temi come la disoccupazione, la crisi economica e l'ingovernabilità del paese da parte di una maggioranza arenata nelle liti di potere, tutti i media si concentrano su un tema di maggior spessore e certamente più interessante per i tanti Italiani appassionati di Gossip.
Le telecamere cercano di sbirciare all'interno delle feste private tanto care al Premier, a cui partecipano figure di spicco, personaggi famosi e naturalmente escort.
Persone amiche, che danno conforto e affetto al povero Presidente del Consiglio, oppresso dai doveri istituzionali.
Purtroppo anche nelle migliori famiglie ci sono le pecore nere, ed ecco che compaiono ragazze intraprendenti come Ruby che, tradendo la fiducia che Silvio riponeva in lei, compie una bravata scatenando un caso nazionale circa le abitudini private del Premier.
Arrestata con l'accusa di furto, Ruby viene rilasciata grazie ad una telefonata voluta da Berlusconi, informato personalmente dell'accaduto da un'amica di lei, Michelle, che aveva il suo numero di telefono.
Infomazioni fornite dalla stessa Ruby, che da buona amica da anche consigli a Berlusconi nell'organizzare le sue feste, sostenendo che "ci sono troppe oche ad Arcore".
Per giustificare l'intervento venuto dall'alto, sembra che qualcuno si sia inventato che la ragazza fosse addirittura la nipote del Presidente Egiziano Mubarak, informazione in seguito rivelatasi falsa.
Tuttavia un normale processo di identificazione di una persona accusata di furto viene interrotto, ed ora tutti si chiedono come sia possibile che un Primo Ministro abbia questo genere di frequentazioni e che usi i suoi poteri per interferire con la normale attività svolta dalla Polizia di Stato, per aiutare una ragazza che è evidentemente una escort.
Sia ben chiaro, a nessun Italiano interessa se Silvio Berlusconi inviti o meno alle sue feste private donne giovani e attraenti, o se una escort di nome Michelle possieda il suo numero di cellulare, ciò che veramente è importante è l'inammissibilità del comportamento del Presidente del Consiglio del Governo Italiano che, trastullandosi tra feste e bagordi, usa il suo potere per fare pressioni su di un commissario affinchè venga rilasciata una sua protetta.
Assistiamo alla solita euforia mediatica, per cui tutte le trasmissioni televisive si gettano a pesce su questo nuovo caso, invitando a partecipare i sostenitori di Silvio, pronti a stracciarsi le vesti in sua difesa sostenendo l'assoluta trasparenza e innocenza di un'intervento in realtà finalizzato a riportare sulla retta via una pecorella smarrita.
Smarrita non più di tanto, dato che Ruby, alias Karima El Mahroug, ha certamente trovato la strada del successo, ed ora le sue foto sexy appaiono ovunque in televisione, su Internet e sui giornali.
Al momento la ragazza è "sotto protezione", ma da pochi giorni ha raggiunto la maggiore età, molto probabilmente la vedremo quindi come ospite nei consueti programmi televisivi spazzatura, che ormai sono la quasi totalità.
A quel punto Ruby potrà svelarsi ai molti che smaniano di saperne di più sui gusti di Berlusconi, raccontandoci cosa in realtà accade in quelle feste ad Arcore.

"Meglio essere appassionati di belle ragazze, che gay".

Questa la frase con cui il Presidente del Consiglio tenta di sbrigarsela, in visita alla fiera di Milano

Che Silvio Berlusconi sia sottoposto ad una campagna mediatica di diffamazione è chiaro come il sole, quello che è difficile da comprendere è la leggerezza ed anche l'ingenuità con cui si rende ricattabile in questo modo, avvicinando ragazze pronte a tutto pur di diventare famose o spillare qualche soldo.
E' lecito aspettarsi, da un Presidente del Consiglio, che rappresenta l'Italia nel mondo, un comportamento più consono alla sua carica e se proprio non può rinunciare a quelle feste, che presti perlomeno maggiore attenzione alle persone che fa entrare nella sua sontuosa villa.

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