venerdì 12 novembre 2010

Il mistero del missile in California



Pochi giorni fa sono apparse sui media di tutto il mondo le immagini di una scia nel cielo della California, a circa 50 chilometri dalla costa a nord di Los Angeles.
Il fenomeno è stato subito associato al lancio di un missile, presumibilmente avvenuto da un sottomarino.
A destare preocupazione è stata la dichiarazione del Pentagono, che dopo febbrili verifiche condotte con tutte le basi missilistiche sparse nel vasto territorio americano, ha ufficialmente ammesso di non conoscere la reale provenienza dell'ordigno.
Sono state fatte diverse ipotesi, dal lancio di esercitazione di un sottomarino nucleare americano, fino al preoccupante avvertimento di una potenza nucleare, ipotesi senza dubbio più plausibile.
Benchè subito smentita dal NORAD (North American Aerospace Defense Command), l'ente militare che sorveglia lo spazio aereo statunitense, è verosimile l'eventualità che un sottomarino con capacità nucleare sia riuscito a eludere la difesa dell'US Navy e abbia lanciato a scopo dimostrativo un missile a pochi chilometri dalle coste della California.
L'esercito statunitense effettua migliaia di test missilistici ogni anno, per questo non avrebbe alcun problema ad ammettere che un missile sia stato "innavvertitamente" lanciato, al contrario sarebbe ben più imbarazzante far sapere al mondo che un'unità navale di una nazione considerata ostile abbia scorrazzato liberamente al largo delle coste della città degli angeli.
La domanda sorge spontanea, quale paese avrebbe le capacità e soprattutto le motivazioni per portare a termine una missione di questo tipo, il cui scopo è certamente inquietare i vertici militari del gigante Americano?
Istintivamente il dito viene puntato sulla Russia, che da qualche anno grazie allo Zar Putin ha riaquistato lo status di superpotenza.
Tuttavia durante la guerra fredda questo genere di operazioni erano all'ordine del giorno, allora come oggi l'ex Unione Sovietica non ha bisogno di dimostrare di essere in grado di colpire duro in caso di necessità.
In passato i sottomarini sovietici ed americani si sfidavano quotidianamente e più di una volta venne sfiorato il disastro, quando in più di un'occasione si verificarono collisioni tra unità nemiche, addirittura all'interno dei bacini delle basi navali durante le missioni di spionaggio.
Inutile dire che un lancio missilistico a quei tempi sarebbe stato considerato un vero e proprio atto di guerra, dato che la responsabilità sarebbe stata palese.
Ai giorni nostri altre due nazioni possiedono sottomarini con capacità nucleare e sono Cina e India.
A onor del vero in India è ancora in corso lo sviluppo del primo sottomarino di bandiera e si pensa che la costruzione possa iniziare a partire dal 2011, l'unica unità attualmente impiegata è l'INS Chakra, un sottomarino acquistato dai russi di tipo Akula II, che pur essendo nucleare non è dotato, almeno ufficialmente, di missili SLBM (Submarine-launched ballistic missile ovvero "missile balistico lanciato da sottomarino").
La Cina al contrario ha iniziato lo sviluppo dei primi sottomarini con capacità SLBM a partire dagli anni '80 con il progetto Type 092 Daqingyu, in grado di lanciare sull'obiettivo fino a 12 missili JL-1, che hanno un raggio operativo di ben 2500 chilometri e veicolano una bomba atomica della potenza di 300 kt (chiloton ovvero migliaia di tonnellate di tritolo equivalente).
Lo sviluppo non si è arrestato e ai nostri giorni sono in servizio un numero non ben quantificato di sottomarini Type 094 classe Jin. Non si conosce molto di questa nuova unità da guerra, nel 2007 in una foto di Google Earth comparivano le forme di due sottomarini di questo tipo, della lunghezza di 133 metri e dotati di almeno 12 missili SLBM di tipo JL-2.
Il JL-2 è un missile di nuova concezione, con raggio di azione fino a 8000 chilometri e armato con testate MIRV, dotate di 10 bombe nucleari con veicolo di rientro indipendente, in grado di colpire più obiettivi a partire da un unico missile.
Il Dipartimento della Difesa Americano stima che entro la fine del 2010 almeno 5 di queste unità saranno in servizio, rappresentando una vera e propria sfida all'egemonia militare USA.

Qualunque sia la provenienza di quel missile l'indifferenza dimostrata dal Pentagono è certamente apparente. Molto probabilmente in questi giorni le coste americane vengono battute dalla marina americana, alla ricerca del responsabile del lancio.

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