giovedì 18 settembre 2014

L'Umanità ha bisogno di piangere


Questo è il duro monito di papa Bergoglio durante la messa celebrata presso il Sacrario Militare di Redipuglia.
Una visita a cui hanno preso parte principalmente militari e rappresentanze civili, volta a rendere omaggio ai
caduti della Grande Guerra, in occasione della celebrazione del centenario.
Di fronte alla vista di questo monumento, imponente come possono essere trentamila soldati schierati con nome e grado e pronti per la battaglia, non si può non percepire la tragicità e la portata degli eventi che si sono susseguiti, mentre con il pensiero si comincia ad accarezzare il vero significato della parola "Patria".

In cima ai gradoni, sessantamila militi ignoti ricordano il senso di annullamento e anonimità della morte, causata dalla distruzione fine a se stessa.

Il periodo storico in cui ci troviamo presenta molte analogie con quello precedente alla Grande Guerra, con una crisi economica che divide e rialimenta antiche divisioni che sembravano superate dalla globalizzazione.
Le nuove generazioni cullate dal benessere creato con il sangue dei nostri antenati non realizzano quanto sia
costato portare la pace e quanto questa venga messa in pericolo dagli accadimenti degli ultimi anni.
Un falso senso di sicurezza li porta a credere che la guerra sia solo quella che si vede in televisione e che mai, nella civilissima Europa, si potrà arrivare a tanto.
Eppure l'allargamento forzato ai paesi ex-sovietici, la volontà politica di recidere i rapporti economici e di buon vicinato con la nuova Russia, le derive nazionaliste di alcuni movimenti politici populisti, alimentano la volontà guerrafondaia di coloro che ogni giorno alzano l'asticella della tensione, facendo percepire all'opinione pubblica un clima sempre più teso.
Anche la minaccia del califfato Islamico sembra, più che nata per caso, pianificata a tavolino dalla stessa amministrazione Americana che ammette di "combattere ciò che ha creato".

Il Santo Padre ammonisce i mercanti di armi che, spinti dalla cupidigia e dalla bramosia di profitto, mettono le nazioni le une contro le altre e ci fa riflettere con una frase : "l'Umanità ha bisogno di piangere".
La storia insegna che i conflitti sono parte essenziale della natura dell'uomo, periodi di pace si susseguono eventi bellici sulle cui macerie si ricostruiscono le civiltà e sorgono nuovi ordini mondiali.
Sono i luoghi come  Redipuglia che insegnano alle nuove generazioni il valore della libertà e della vita umana
e il Santo Padre ce lo rammenta, ricordandoci anche che la pace, persino da noi, non è per nulla scontata.

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