lunedì 30 maggio 2011
Grecia in vendita
Un paese in vendita, ecco cosa è diventata la Grecia dopo la campagna di aiuti economici della Banca Centrale Europea varati per scongiurare il rischio di default del paese.
I tassi di interesse hanno raggiunto nuovi record e appare sempre più evidente l'impossibilità di sostenere un simile onere finanziario, anche grazie al constante impegno delle agenzie di rating internazionale, che hanno recentemente declassato anche il nostro paese.
L'obiettivo del Governo greco è racimolare 50 miliardi di euro necessari alla riduzione del debito pubblico, svendendo la proprietà pubblica e privatizzando i settori lavorativi rimasti in mano allo stato.
Tuttavia di fronte ad uno spaventoso debito di 320 miliardi, la manovra appare disperata come gettare un secchiata d'acqua in un'incendio.
I prestiti accordati a interessi da usurai dalla Banca Centrale Europea devono essere necessariamente onorati, pertanto il denaro pubblico ottenuto non potrà essere utilizzato per far ripartire l'economia.
E' ormai palese che a Bruxelles importi solo che le più importanti banche europee, principalmente Francesi e Tedesche, rientrino dell'esposizione sul debito Greco anche a costo di ridurre alla fame una nazione ormai allo sbando.
Persino le isole sono in vendita, centinaia di paradisi naturali sono a disposizione di facoltosi miliardari stranieri disposti a sborsare centinaia di milioni di euro pur di accaparrarsene uno, al momento si parla di un "affitto a lungo termine" anche se la vendita definita non è esclusa.
A questo è servito la solidarietà europea, a garantire il profitto della banche a scapito delle nazioni più deboli.
Le soluzioni imposte al Governo Ellenico appaiono grottesche, si contrae debito ad interessi insostenibili con il solo scopo di ripagare l'interesse del precedente, per farlo si svende il paese al miglio offerente.
Ormai l'uscita dall'euro della Grecia appare inevitabile e le sue conseguenze sarebbero imprevedibili per l'intera comunità europea.
L'unica soluzione per ovviare al disastro sembrerebbero, secondo numerosi economisti fra cui il ministro dell'economia Tremonti, gli Eurobond, ossia titoli di stato Europei che metterebbero di fatto in comune il debito pubblico di ogni singola nazione.
Questi titoli consentirebbero all'Unione di rifinanziarsi in maniera collettiva, al riparo dalle speculazioni che hanno portato al disastro la Grecia.
Il problema è che gli Eurobond non vanno a genio ai paesi con i conti in ordine, prima fra tutti la Germania.
Mettere in comune il debito pubblico cancellerebbe definitivamente la possibilità di uscire dall'area Euro, inoltre non è detto che la crisi non faccia comodo a personaggi come la Merkel o Sarkozy. L'arma del debito è estremamente potente e garantisce il pieno controllo della politica dei paesi indebitati.
Unione di Banche oppure Unione di Popoli? Presto avremo la risposta.
venerdì 27 maggio 2011
Dove ci porta la guerra in Libia ?
Nonostante sia calata l'attenzione dei media la guerra in Libia continua. Ogni giorno raid aerei colpiscono Tripoli radendo al suolo edifici governativi e coinvolgendo inevitabilmente anche i civili. Contrariamente alla risoluzione ONU, che prevedeva esclusivamente la protezione degli insorti dalle forze armate lealiste, l'obiettivo dichiarato è ora quello uccidere Gheddafi, per piegare la resistenza di un Governo che da un giorno all'altro si è trasformato in regime, senza risparmiare ai Tripolitani le bombe.
Appare sempre meno spesso in televisione il Rais, consapevole di essere al centro del mirino, ma instancabilmente continua ad accusare l'Occidente di aver inaugurato un nuovo processo di colonizzazione ai danni della Libia.
Come dare torto alle parole del generale?
Una parte della popolazione Libica non ha ancora cessato di sostenerlo mentre l'esercito continua a resistere strenuamente agli attacchi della NATO.
La missione di pace delle bombe Francesi e Anglo Americane non ha ancora delineato una chiara tabella di marcia, i bombardamenti non danno i risultati sperati e Gheddafi, che evidentemente gode di un gran numero di sostenitori, non lascia e continua a sfidare l'occidente.
Forse che la strategia dei generali NATO è quella di passare la Liba per le armi per un tempo abbastanza lungo da rendere giustificabile un'intervento di terra?
L'invasione della Libia è già in agenda?
Prima della guerra l'indice di sviluppo umano della Libia era al 53° posto, superiore a diversi paesi Europei, mentre il reddito pro capite era il maggiore dell'intero continente africano.
Quando avremo esportato la democrazia anche in questo paese, di quanto potrà migliorare la qualità della vita del popolo Libico?
Dove stanno le reali ragioni di questo intervento?
Se le ragioni sono realmente umanitarie allora non dovremmo intervenire nelle decine di paesi sparsi per il mondo oppressi dalle dittature?
Forse è il petrolio? Oppure è il tesoretto dei Gheddafi sparso in tutti gli angoli del globo a fare gola?
Magari è realmente una scaramuccia tra Italia e Francia che si contendono lo sfruttamento delle risorse petrolifere.
Tutte queste motivazioni sembrano insufficienti per giustificare un'intervento che sta sfaldando un'alleanza Europea già provata dalla crisi, perdipiù ora additata come criminale e guerrafondaia da Cina e Russia, che hanno ben compreso come il confronto tra i due grandi blocchi si sta spostando sempre più dal piano diplomatico a quello militare.
La Libia assomiglia maledettamente ad una pallina di neve gettata dalla cima di una montagna innevata, che rotola e si ingrossa sino a trasformarsi in una valanga che tutto travolge.
Obama, Sarkozy e Cameron, dove ci state portando?
martedì 24 maggio 2011
Referendum 12 13 Giugno
Domenica 12 e Lunedì 13 Giugno si VOTA il tanto discusso referendum popolare.
Si VOTA, nonostante gli allarmismi di coloro che temevano che il diritto popolare venisse rubato dalla classe politica, intenta a trasforma l'Italia in una dittatura.
Un chiaro segnale che la democrazia esiste ed è sovrana nel nostro Paese e ci permette di esprimere la nostra opinione sui temi di cui tanto si è discusso negli ultimi tempi.
Il popolo verrà chiamato a decidere l'abrogazione o meno delle norme relative alla privatizzazione dell'acqua , la produzione di energia nucleare, il mantenimento del legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri.
Saranno quattro i quesiti che verranno sottoposti ai cittadini e votando SI in ciascuno dei quesiti si va ad abrogare, quindi a cancellare la relativa norma.
a) referendum popolare n. 1
Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Abrogazione;
b) referendum popolare n. 2
Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma;
c) referendum popolare n. 3
Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme;
d) referendum popolare n. 4
Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.
Il Referendum viene sufficentemente pubblicizzato in Televisione e in Radio, segno che non è in atto alcuna campagna di censura, mentre il quesito sul nucleare resta.
Non resta che recarsi alle urne numerosi per esprimere la propria opinione.
venerdì 13 maggio 2011
Fusione fredda a Bologna
Nuovi sviluppi relativamente al reattore a fusione fredda E-Cat
realizzato dai professori di Bologna.
Sarebbe stato concesso il brevetto Italiano dall'ufficio competente,
mentre quello per l'Europa e gli Stati Uniti sarebbe in fase di
conclusione.
Questo permetterà a Sergio Focardi e ad Andrea Rossi di mettere sotto
chiave quella che potrebbe rivelarsi l'invenzione del millennio, in
grado di fornire enormi quantità di energia a zero emissioni.
Al progetto ci crede la Grecia, che sta investendo 200 milioni di euro
per la realizzazione del primo impianto e ci credono gli Stati Uniti,
che hanno pianificato la costruzione della prima centrale da 1 MWatt
entro fine anno.
Il catalizzatore di energia sembra davvero molto vicino e rimaniamo
oltremodo sconvolti dal silenzio mantenuto dai media Italiani circa la
questione.
Per quanto il principio fisico rimanga ancora un mistero, le varie
commissioni che hanno esaminato la reazione che si innesca all'interno
dell'E-Cat hanno constatato puntualmente la liberazione di un'enorme
quantitativo di energia sotto forma di calore, spiegabile
esclusivamente con un qualche fenomeno di origine nucleare.
Restiamo in attesa di ulteriori notizie, confidando che la scoperta
diventi di dominio pubblico anche in Italia.
lunedì 2 maggio 2011
La morte di Osama Bin Laden
Stati Uniti, 2 Maggio 2011 ore 12.15 locali
Annuncia la televisione americana l'uccisione dello sceicco del terrore, Osama Bin Laden.
Dieci interminabili anni per stanarlo, due sanguinose guerre che hanno portato alla morte di milioni di innocenti e la prima potenza economica mondiale sull'orlo della bancarotta.
Tanto è servito per dare giustizia alle migliaia di vittime di Ground Zero.
Si nascondeva in Pakistan, protetto da una fortezza di massima sicurezza e un manipolo di uomini. Il blitz, preparato dopo un estenuante lavoro di inteligence dura poco più di 15 minuti, nello scontro a fuoco lo stesso Osama imbraccia il fucile e viene ucciso, assieme al figlio e una delle mogli.
E' la fine di un'era.
Per Osama Bin Laden il mondo ha vissuto un periodo di terrore e incertezza durato dieci lunghi anni.
Per Osama Bin Laden molto sangue innocente è stato versato.
Per Osama Bin Laden milioni di Irakeni e Afghani sono morti.
Per Osama Bin Laden migliaia di Americani ed Europei hanno perso la vita, vittime di attentati.
Molto si è scritto su di lui, qualcuno ha dubitato addirittura della sua esistenza, mentre altri hanno avanzato l'ipotesi che sia un mercenario al soldo della Cia, per giustificare le guerre Americane.
Ma per noi tutti Bin Laden è diventato una costante della nostra vita, la sua figura incorporea si è insinuata nelle nostre menti assumendo fattezze inquietanti e diaboliche, quasi alla stregua dei mostri dell'inconscio.
La notizia della sua uccisione, inaspettata e insperata, è come una doccia fredda che ci riporta alla realtà e ci permette di realizzare che questo personaggio è esistito realmente e non è finzione.
Solo ora che è morto ci rendiamo conto che Osama Bin Laden è realmente esistito.
E' come se il mondo si sia risvegliato da un'incubo, creato dallo sceicco del terrore che ci parlava alla televisione, guardandoci dritti negli occhi, comunicando direttamente con il nostro inconscio dicendoci : "Non avete scampo".
Pochi i dettagli dell'operazione che trapelano, mentre le immagini del suo cadavere vengono subito smentite.
Il suo corpo è già stato seppellito in mare aperto, secondo il rito Islamico, in un luogo mantenuto segreto, quasi a volerne esorcizzare il timore.
Osama Bin Laden non viene mostrato al mondo come trofeo, come accadde con altri personaggi. Viene tumulato in segreto in modo da non fare di lui un martire o, ancora peggio, da trasformare la sua esistenza in leggenda ad esempio per altri integralisti.
Il suo nome non muore con lui ed è destinato ad essere ricordato per sempre, nei secoli a venire. A nulla varranno i tentativi di cancellare ogni traccia del suo passaggio.
Porteremo per sempre dentro di noi il ricordo delle vittime di Al Quaeda ne tanto meno dimenticheremo, che ci piaccia oppure no, il suo nome.
Osama Bin Laden.
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