giovedì 24 febbraio 2011

Strage di innocenti



E' in corso una strage senza precedenti, oppure è una farsa organizzata dagli oppositori del regime?
La Libia è un paese completamente isolato e le sole informazioni che ci arrivano sono video amatoriali girati con telefonini di scarsa qualità e caricati sulla rete attraverso Twitter.
Eppure con tutti i satelliti spia in circolazione, tenuto conto dei trascorsi di Gheddafi, è difficile credere che le forze armate della NATO siano all'oscuro di quello che sta accadendo realmente in Libia.
Ora dopo ora il numero dei presunti morti e feriti continua ad aumentare, mentre i media stanno presentando gli avvenimenti in corso come un vero e proprio sterminio di massa.
L'Europa ancora non ha delineato una strategia chiara su come gestire la crisi e predisporre un'eventuale intervento anche militare. E' peraltro piuttosto impegnata a litigare su quale paese dovrà farsi carico delle centinaia di migliaia, o forse milioni, di profughi che secondo il ministro Maroni non tarderanno ad arrivare.
Quale immagine ha dato di sè un Premier Italiano che, dopo aver fraternizzato con un Muammar ieri "leader di libertà" oggi "sanguinario dittatore", non fà altro che nascondere la testa sotto la sabbia, lasciando ad altri la gestione dell'"imbarazzante" situazione?
Se le testimonianze delle stragi di civili in atto dovessero trovare un reale riscontro la responsabilità morale sarà dell'Europa, ma soprattutto dell'Italia, che avrà permesso il compiersi di questi crimini nel "cortile di casa", poco oltre l'orizzonte. A che pro un'Europa unita dal solo interesse economico, incapace di gestire la crisi di un paese di sei milioni di abitanti in piena guerra civile ad un tiro di schioppo?

Successe una cosa simile nel 1996 in Serbia, anche questo il "cortile di casa" dell'Unione Europea.
Solo l'intervento risoluto dello "Zio Sam" pose fine al genocidio in atto.
La stessa cosa si sta ripetendo oggi, con le cancellerie di tutta Europa impegnate a litigare su chi dovrà accollarsi i milioni di rifugiati che ancora non si sono visti.
In realtà sono in attesa che Obama e gli Stati Uniti dicano loro cosa devono fare, dando per l'ennesima volta dimostrazione che l'Unione Europea non è altro che un grasso bambino viziato.
Uno schiaffo morale a tutti gli anti americani che chiedono a gran voce il ritiro delle basi Statunitensi dal suolo patrio, pieni di un'orgoglio europeo che non cè.
Il 28 febbraio, con tutta tranquillità, ci sarà il vertice UE - Stati Uniti, in cui Obama dirà all'Europa cosa deve fare.

Il popolo Libico deve pazientare altri quattro giorni, poì forse qualcosa succederà.

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