lunedì 28 marzo 2011
Sarkozy, uno schiaffo all'Italia
Nella giornata di oggi Barack Obama, David Cameron, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel hanno partecipato ad una inusuale video conferenza, a poche ore dal vertice che si terra a Londra, per delineare un piano comune nei confronti della Libia.
Grande imbarazzo e sorpresa per il nostro Governo, del cui incontro non è stato neppure informato.
Povera Italia, trascinata in un conflitto contro il principale partner economico del Nord Africa, costretta a sottostare al diktat Francese e anglo americano sull'utilizzo delle basi per bombardare Gheddafi, assaltata da decine di migliaia di immigrati che nessun altro paese Europeo è disposto ad accogliere.
Mancava solo l'onta di non essere neanche invitati ad una banale videoconferenza, neppure in qualità di comparse.
Il segnale politico che viene dato è fin troppo chiaro: il nostro paese ha zero voce in capitolo sulla questione Libica.
In barba ai goffi tentativi di riportare la missione sotto una farlocca egida NATO, Sarkozy dimostra chi effettivamente detiene il comando delle operazioni, a dispetto di un Italia che ancora una volta dovrà limitarsi ad accodarsi alle decisioni prese da altri.
Questi i prestigiosi risultati di un Governo che crede che la politica estera si faccia dispensando sorrisi e pacche sulle spalle.
Un Governo che accoglie un dittatore in trionfo a Roma, sbandierando in mondo visione i buoni affari strappati grazie all'amicizia che lega il Premier al "Leader di libertà", affari peraltro da sempre intrattenuti dall'ENI, ma in maniera decisamente più discreta.
Un Governo davvero convinto che l'Italia sia protagonista del mondo, almeno sulle questioni che non interessano a nessun altro.
Triste il commento del ministro Frattini, costretto a stendere un velo pietoso dichiarando :
"L'Italia non sente affatto la sindrome dell'esclusione, Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania con questa videoconferenza non stanno decidendo nulla".
Probabilmente i capi di governo si sono riuniti semplicemente per discutere del tempo che fa nelle rispettive capitali.
Intanto assistiamo impotenti all'assalto di Lampedusa ad opera di baldi giovani griffati, che tutto sono fuorché profughi di guerra.
Maroni è già pronto ad avviare le espulsioni, ma esiste il timore che queste decine di migliaia di ragazzi, che certamente non troveranno lavoro e quindi trarranno sostentamento in altro modo, ce li dovremo tenere, pur di non essere accusati di violare i diritti umani.
La speranza è che i Politici, con la "P" maiuscola riescano a farci recuperare un minimo di autorevolezza e credibilità, ci riferiamo evidentemente al Presidente della Repubblica Napolitano, forse ultimo baluardo ancora degno del massimo rispetto.
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Molto semplicemente i Francesi ci stanno rubando il petrolio sotto al naso, con la scusa dell'intervento umanitario. Come al solito non siamo in grado di farci valere e in più ci teniamo i profughi, che nessuno vuole. Da bravi Italiani.
RispondiEliminaQuesta è la giusta ricompensa per chi come l'Italia tratta con i dittatori pur di fare affari. Sono comunque del parere che i profughi di guerra debbano essere aiutati e sia dovere di tutti, inteso come paesi europei, supportare quei paesi che vogliono liberarsi dai dittatori. Facile criticare la Francia, ma cosa ha fatto in Costa d'Avorio? Ha cacciato un presidente ditattore che non se ne voleva andare. Se dipendeva da altri laggiù stavano freschi.
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