martedì 20 luglio 2010

Nucleare si, nucleare no

Lo ammetto, sono un fanatico dell'energia nucleare. Fin da piccolo sognavo di fare il fisico nucleare e mi leggevo quelle enciclopedie dove si illustrava il funzionamento delle armi atomiche che a quei tempi si diceva preservavano la pace.
Faccio parte di quella generazione di persone cresciute quando c'era ancora la guerra fredda e guardavamo i nostri genitori fissi alla televisione preocupati perchè i Russi avevano fatto un qualche test nucleare o perchè sembrava dovessero invaderci. Sono, come Italiano, invidioso della Francia, che ha una sua deterrenza nucleare e grazie ad essa non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Ci avevamo provato anche noi a farci dei missili tutti nostri, ma poi i nostri alleati non c'è l'hanno lasciato fare. Poi ci fu il disastro di Chernobyl e in tutta fretta diventammo uno dei pochissimi paesi, se non l'unico, a smantellare le poche centrali che avevamo per acquistare l'energia elettrica proprio dai Francesi, che le centrali le avevano a un tiro di schioppo da noi. Ai tempi si diceva alla televisione che "Il metano di da una mano" e in effetti diventammo tutti fanatici del metano.
Oggi sembra che il nucleare sia tornato di gran moda, tutti ne parlano e pare che ci potrebbe essere una nuova guerra perchè non tutti hanno il diritto di arrivarci. Anche noi stiamo facendo la nostra parte, con il governo che ci promette centrali nuove entro pochi anni. Al di là della propaganda politica io sono favorevole al ritorno di questa energia in Italia. In primo luogo perchè ci consente di ridurre la dipendenza di energia dall'estero (la bolletta energetica è cara e pesa sulle industrie), inoltre perchè stimola la ricerca scientifica e da lavoro. Magari non mi costruirei la casa proprio davanti alla centrale come dice il premier, però credo che sia necessario dare un forte impulso alla nostra economia in lenta discesa e questo può esserlo. Possiamo anche riflettere sul fatto che ci conviene costruirle fin tanto che ce lo lasciano fare, magari in futuro le cose possono cambiare e potremmo diventare noi i cattivi. A quel punto il dibattito non ci sarebbe ma i problemi sarebbero altri. Ho letto in passato alcuni libri abbastanza tecnici che spiegano che la radioattività e un fenomeno naturale diffuso ovunque, e che è molto più radioattiva una centrale a carbone rispetto a una nucleare che deve rispettare delle soglie massime. C'è il problema delle scorie, ma in america stanno sviluppando i primi reattori che sono in grado di funzionare bruciando proprio quelle. In definitiva forse il nucleare non è la risposta definitiva al nostro crescente bisogno di energia, ma può aiutarci a traghettare verso quelle fonti pulite (io spero la fusione nucleare) che ci libereranno da un petrolio che non riusciamo più a gestire.

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