lunedì 26 luglio 2010
Possiamo permetterci una guerra contro l'Iran ?
Una cosa è certa, un'attacco all'Iran é nell'agenda dell'amministrazione Obama e di Israele. La domanda da porsi è quale sia la vera motivazione per cui gli Stati Uniti vogliono imbarcarsi in una nuova campagna militare, dopo il disastroso intervento in Iraq giustificato dalla presenza di armi di distruzioni di massa mai trovate. Secondo il diritto internazionale, tutti i paesi firmatari del trattato di non proliferazione di armi di distruzione di massa, tra cui l'Iran, hanno diritto al nucleare, al contrario, un paese che ha invaso l'Iraq, violandone la sovranità e Israele, che possiede illegalmente ordigni atomici, stanno cercando in tutti i modi di mettere insieme una nuova "coalizione di volenterosi" per scatenare quella che potrebbe diventare la terza guerra mondiale.
Una strategia di accerchiamento nei confronti di Russia e Cina, aggredendo gli stati satelliti nell'ottica di un futuro conflitto con questi paesi, sarebbe una causa plausibile, senza contare che gli USA avevano già provato a installare un sistema di difesa missilistico in Polonia, un'autentico gesto di sfida che aveva mandato Putin su tutte le furie. Inoltre un conflitto con un partner di rilievo come l'Iran, allontanerebbe politicamente e di molto, un'Europa che sta sempre più spostando il suo baricentro verso est, a discapito degli Stati Uniti.
L'aver fatto affondare i negoziati intentati da Russia e Francia per arricchire all'estero l'uranio Iraniano, lascia intuire che ai vertici del Pentagono la guerra è già decisa. Ora siamo di fronte a un periodo preparatorio, in cui gli USA cercheranno il sostegno internazionale per giustificare l'attacco. La flotta Americana si sta spostando nel Golfo Persico e i sottomarini nucleari Israeliani sono posizionati.
Le uniche incognite sono quando e cosa succederà a quel punto.
L'Iran di oggi con i suoi 68 milioni di abitanti non è certo paragonabile al piccolo Iraq della seconda guerra del golfo, stremato da decenni di guerre e sanzioni, inoltre la sua forza militare è di tutto rispetto, considerando le forniture di armamenti di ultima generazione di fabbricazione Russa. Di importanza cruciale sono le alleanze con Cina e Russia, che non intendono sacrificare un partner commerciale di rilievo alla macchina da guerra Americana.
A meno di un'attacco preventivo nucleare, che oltre a essere ridicolo aprirebbe scenari a dir poco apocalittici, un'invasione stile Iraq creerebbe un conflitto della durata di mesi, se non addirittura anni. L'esercito Iraniano è molto più motivato di quello Iracheno, inoltre il campo di battaglia sarebbe di tipo montuoso e non una tavola desertica dove i carri Abrams farebbero strage dei carri nemici. L'aviazione avrebbe non pochi problemi a colpire gli obiettivi, a causa della difesa antiaerea che può contare sui sistemi S300 di fabbricazione Russa, consegnati e molto probabilmente con licenza di costruzione. Cina e Russia inoltre non mancherebbero di dare sostegno all'alleato anche se in basso profilo e questo deteriorerebbe i già precari rapporti tra le superpotenze. Lo stretto di Hormuz verrebbe chiuso, con conseguente innalzamento del prezzo del greggio. Trovandosi di fronte una resistenza inattesa, la coalizione si sfalderebbe e gli alleati Europei tra cui l'Italia, cercherebbero tutte le motivazioni per tirarsi fuori dal conflitto. A quel punto gli Stati Uniti si ritroverebbero soli, con un'Israele molto probabilmente bersagliato da centinaia di missili Iraniani a fare una tragica scelta. O rinunciare al progetto di invasione, perdendo di fatto lo status di prima potenza militare globale, o alzare la posta in gioco, effettuando attacchi missilistici anche nucleari su larga scala. Le conseguenze di un tale gesto sarebbero devastanti e spaccherebbero il mondo in due blocchi, da una parte gli Stati Uniti e i paesi Europei, dall'altra il resto del mondo, impegnati in una guerra che potrebbe essere l'ultima del genere umano.
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